Capita che si dia poco o per nulla valore ai problemi interpersonali tanto da non affrontarli, scappando e nascondendosi dietro la quotidianità, il lavoro e/o i problemi di un’altro familiare, che viene così tirato in mezzo alla coppia per scaricare e spostare la tensione all’interno del triangolo (Bowen, 1979).

Non si può parlare di crisi di coppia se non si parte da tutte le variabili che stanno dietro le quinte della parola “coppia“. L’Amore non sempre vince su tutto. Pertanto, ogni individuo in una relazione amorosa ha il compito di dirigersi verso obiettivi comuni e non egoistici. Partendo da uno studio di Lantz e Snyder, Bertini sostiene che la coppia può superare la crisi affrontando cinque barriere.

La prima è “saper de-negare la presenza dei conflitti“, affrontandoli e superandoli attraverso il confronto costruttivo.

La seconda, strettamente legata alla prima, si riferisce al “l’incapacità di comunicare”, aggiungeremo noi, efficacemente. Il dialogo permette alle emozioni e alle proprie percezioni di venir fuori ed essere discusse, mentre il silenzio, nonostante sia una modalità comunicativa, nel caso di una crisi  non fa altro che aumentare i risentimenti fino a farli diventare insopportabili. Una comunicazione efficace è necessaria per un confronto costruttivo. Si dovrebbe imparare a sentire un “Io” integrato ad un “Tu” altrimenti si disintegra. “La verità comincia con due”, direbbe Tubbs (1972).

La terza è “sottolineare i sintomi piuttosto che le cause“, i comportamenti piuttosto che la persona, evitando così di squalificare il partner. Sarebbe opportuno ricercare nel proprio “Io” l’origine del conflitto. Mentre ricercare nell’altro la causa del proprio malessere comporterà, in un’ottica lineare, la semplice risposta: “L’ho fatto per colpa tua”. La coppia, svilendosi nella ricerca a tutti i costi di un colpevole, perde di vista i propri sentimenti e la possibilità di un confronto costruttivo, in cui le soluzioni vengono negoziate. Questo porterà i coniugi in un circolo vizioso da cui sarà difficile uscire, se non si introduce una visione alternativa.

Tenere in considerazione le variabili che influiscono sull’andamento della relazione, permetterebbe di affrontare la crisi. Tra queste il periodo storico in cui viviamo, dove fanno leva i social networks, fa riflettere su come la coppia si trovi ad affrontare un nuovo modo di gestire la relazione. Molti partner sentono l’esigenza di esporre pubblicamente la loro vita privata quasi ad attestare in maniera continua il loro amore. Invece, altre coppie tendono a crearsi spazi intimi per sfuggire alla monotonia, poiché rifugiarsi dietro uno schermo permette di essere più disinibiti all’interno di una cornice sicura. Tanto basta un click per cancellare tutto, ma non per eliminarlo dalla memoria episodica. Altre coppie si conoscono tramite Facebook o Badoo pensando che si tratti di un meccanismo relazionale che però non rientra in quella “sana” e “spontanea” interazione umana. Tendono a relazionarsi facilmente attraverso uno schermo che rappresenta una possibilità di esprimersi senza filtri fisici che potrebbero essere limitanti: se c’è vergogna nessuno vedrà le chiazze rosse; se c’è tristezza nessuno vedrà un viso spento. Riescono a superare la loro inibizione sentendosi forti e potenti nel poter affrontare qualsiasi argomento, nello specifico ciò che riguarda la sfera affettiva. Il tutto si sintetizza con una mentalizzazione dell’estetica osservata senza emozione. Azzerare le relazioni vis a vis causa conseguenze sul modo di stare nel mondo. Una vita fatta di idealizzazioni che ben presto creeranno, a livello psicologico, dipendenza. Ed è necessario far comprendere che la realtà virtuale desensibilizza tutto ciò che di più caro ha la nostra genetica: le emozioni.

È necessario fare una riflessione sulla difficoltà di mantenere scissa la dimensione virtuale dalla realtà. Pertanto, non saper distinguere la dimensione virtuale dal mondo reale può determinare conseguenze emotive?

“Non sapere tenere distinto il mondo virtuale dal mondo reale non solo determina conseguenze emotive, ad esempio innamorarsi di un personaggio televisivo o di una faccina facebook, ma può anche rappresentare un disturbo psichico vero e proprio che può evocare il non sapere distinguere il sogno dalla realtà, per cui le rappresentazioni mentali che sono interne all’individuo vengono scambiate con oggetti o eventi del mondo esterno.” (Dott. Alfredo Anania, psichiatra e psicoterapeuta).

Nella prima fase dell’innamoramento in una coppia tutto va a gonfie vele. C’è amore, sintonia mentale e sessuale. Superato il primo periodo di assoluta complicità, dove l’idealizzazione dell’altro e della relazione la fanno da padrona, può sopraggiungere la delusione delle aspettative e la disillusione per cui ogni individuo della coppia non è più confluente e inizia a vedersi come un altro differenziato, cercando un compromesso tra “ciò che è” e “ciò che vorrebbe che fosse” quella relazione. Se tale compromesso non avviene, iniziano i primi problemi e spesso a pagarne le conseguenze sono i figli.

Dal punto di vista sistemico – relazionale, quanto influisce la crisi di coppia sui figli?

“Partendo dal presupposto che piccole crisi di coppia sono fisiologiche, diventano disfunzionali nel momento in cui durano nel tempo, producono modalità di interazioni rigide e inefficaci nel superare la crisi stessa e creano malessere in tutti i membri della famiglia. L’ansia, il dolore e il senso di colpa, spesso vissuto dai genitori che si sentono inadeguati, si potrebbero trasmettere alle nuove generazioni lasciando un conto aperto da voler pagare per tutta la vita, nonostante non sia il proprio. Inoltre, la crisi tra i genitori si potrebbe esplicare in mancato confronto e condivisione tra i coniugi che, per mascherarla, riverseranno le loro attenzioni e preoccupazioni verso il figlio “triangolato”, inserendolo in dinamiche spesso non congrue per la sua età e il suo ruolo familiare. Si aggiunge che un mancato riconoscimento dei bisogni del bambino favorirà un legame di attaccamento insicuro con i caregiver che sfocerà in una difficoltà di svincolo e individualizzazione nell’età adulta, in quanto si dovrà fare i conti con una mancata appartenenza al proprio sistema familiare, elemento fondamentale per poter differenziarsi e appartenere anche ad altri legami. Tutto ciò laddove la crisi duri per lungo tempo e non sia superata, si cercherà di mascherare il dolore che a livello emotivo investirà lo stesso i figli e non potranno imparare a gestirlo in maniera efficace, in quanto segretato dalla famiglia stessa. I genitori hanno il ruolo importante di fare da modello per i propri figli e fornire una serie di strumenti e strategie come quella della negoziazione e del confronto per risolvere la crisi, senza mai mettere da parte i propri bisogni per quelli altrui”. (Dott.ssa Moira Casella, psicologa, psicoterapeuta in formazione)

Concludendo questo articolo, vorremmo augurare, per prima cosa, di concederVi di amare se stessi e gli altri nel modo che ritenete più corretto, di essere consapevoli degli obiettivi di una coppia…della Vostra coppia, di fermarvi ad ascoltarvi e riconoscere laddove vi sia un problema, senza negarlo. Le relazioni amorose sono necessarie per ogni essere umano, ma  affinché la coppia si senta piena di energie e capace di affrontare quel che non si riesce ad accettare è importante far fuoriuscire una sana dose di amore priva di elementi disfunzionali. Dalla coppia si può capire tanto di noi stessi, basta avere il coraggio di mettersi in gioco.

E come dice Barbara Alberti: “L’amore è per i coraggiosi, tutto il resto è coppia.”

In occasione del convegno “La crisi di coppia ai tempi dei social” che si terrà a Sant’Agata Militello (Me) presso il Castello Gallego giorno 1 Luglio 2017 alle ore 17,30 parleremo di questo argomento. Ingresso gratuito.



VI ASPETTIAMO NUMEROSI

Dott.ssa Chiara Caracò

Bibliografia
Dalla famiglia all’individuo. La differenziazione del Sè nel sistema familiare, Murray Bowen, Astrolabio.
La crisi di coppia: una prospettiva sistemico – relazionale, Maurizio Andolfi.
Psicologia della coppia e della famiglia, Ferruccio Antonelli.
La comunicazione nel rapporto di coppia, Gianni Bassi, Rosanna Zamburlin.
Parlare d’amore. Psicologia e psicoterapia delle relazioni intime. A cura di Francesco Aquilar, Franco Angeli.
Relazioni perverse. La violenza psicologica nella coppia. Sandra Filippini, Franco Angeli.

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