Il Committee Geriatrics del Royal College of Psysicians britannico nel 1892 definisce la demenza come una compromissione globale delle funzioni corticali o nervose superiori, compresa la memoria, la capacità di svolgere attività percettive e motorie acquisite in precedenza, il mantenere un comportamento sociale adeguato e un buon controllo delle reazioni emotive, in assenza di compromissioni dello stato di vigilanza. Nel DSM V, la demenza e il disturbo amnesico sono stati inseriti nei disturbi neurocognitivi. La parola “demenza” viene usata per indicare varie malattie neurodegenerative cronico – evolutive. Le demenze colpiscono soggetti di età avanzata, ma oggi sempre più spesso possono insorgere gravi forme degenerative intorno i 50 anni. 

Uno dei sintomi più comuni della demenza è la perdita di memoria, il disorientamento, il cambio di umore e soprattutto il cambiamento nella vita quotidiana, che spesso riportano i propri cari. Cosa fare quando viene diagnosticata una demenza? Far fronte alla cura di una persona che non sarà più com’era prima incide sui vissuti emotivi del caregiver

E chi è il caregiver? È colui che si prende cura della persona che soffre. Di solito, un componente del nucleo familiare che crea una forte relazione diadica. È Importante focalizzare l’attenzione sul caregiver, perché può attraversare diversi periodi: dalla negazione, ovvero negare che il proprio familiare abbia la demenza, al disorientamento, ai sentimenti di colpa, di frustrazione e persino la credenza di non fare abbastanza. Spesso, ci si sofferma solo su chi soffre ma si sa che supportare chi ha una demenza è un arduo compito. Non è mai semplice capire chi soffre, anche se è qualcuno che fa parte della famiglia. La sofferenza può far perdere le energie anche al caregiver


Come intervenire? Innanzitutto, ponendosi una prima domanda: “Qual è il percorso da seguire per l’assistenza?” Questo include: 

• Conoscere la malattia. Come? Informarsi sul decorso del disturbo neurocognitivo. 

• Capire quale strategie mettere in atto. Ad esempio, come gestire l’aggressività, l’agitazione motoria, i deliri di chi soffre di demenza? Come mettere in sicurezza l’ambiente domestico? Perché le modificazione visuo – percettive cambiano ed è importante saper organizzare anche l’ambiente in cui vive. Come aiutarlo a mantenere l’autonomia? 

• Informarsi dell’esistenza nel territorio di servizi assistenziali (Centri diurni, RSA, servizi di assistenza domiciliare). Pertanto, cosa si può fare per seguire un percorso di assistenza? Una prima risposta è richiedere una consulenza a un professionista. Uno dei professionisti che potrà aiutarvi nel percorso di assistenza è lo psicologo che sarà in grado di creare un piano neuropsicologico di sostegno adatto alla situazione e indirizzerà verso la strada più giusta da seguire. 



Abbi memoria di chi dimentica ma non dimenticare che chi cura ha bisogno di essere supportato.


Dott.ssa Chiara Caracò 


Bibliografia: 

• Il trattamento psicologico delle demenze, Franco De Felice, 2002, Ed. Franco Angeli 

• Le demenze: mente, persona e società. A cura di Antonio Monteleone, Antonio Filiberti, Patrizia Zeppegno, 2013, Ed. Maggioli 

• Qualità di cura e qualità di vita della persona con demenza. Dalla misurazione all’intervento. Silvia Faggian, Erika Borella e Giorgio Pavan, 2013, Ed. Franco Angeli

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